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4210349799_861c2ee087_mIl regalo che Santa Klaus, san Nicola, un vescovo amico di Gesù, avrebbe portato la notte di Natale, perché felice della nascita del Signore, Jakob lo ha scelto guardando i video su Youtube (da solo): uno scavatore telecomandato, un Bobcat per la precisione, che, a sua insaputa, ho acquistato in rete dopo un’immane ricerca serale, da un negozio di modellismo di Roma. Solo che, una volta arrivato il pacco, alla vigilia di Natale, mi sono accorto che il gioco non funzionava. La questione si faceva seria! Chiamo il negozio, che si scusa, e mi dice di inviargli il pezzo difettoso. Non esiste: insisto perché me ne inviino uno per il 24 ma, ahimé, i Bobcat sono esauriti. Mi faccio inviare un altro scavatore, come soluzione tampone. Lascio il gioco difettoso ad un mio amico elettricista sposato ad una signora che ha tenuto per vent’anni un negozio di giocattoli: niente da fare, il giocattolo non funziona. Lo so, è una cosa piccola, ma per un bambino è importante, e non mi va di deludere un bambino di cinque anni e la sua magia del Natale.

Mi invento una storia: stampo un’immagine scaricata dalla rete e scrivo una lettera da parte di Babbo Natale a Jakob: Caro Jakob, ecco il Bobcat che hai chiesto, purtroppo la renna Filomena l’ha fatto cadere e si è rotto, ma papà sa dove farlo aggiustare. Per farsi perdonare la renna Filomena di manda un altro gioco…

La mattina di Natale, Jakob scopre con gioia il suo Bobcat, poi gli leggo la lettera. Lo scavatore in sostituzione funziona, e lui fa molte domande sulla renna Filomena e come ha fatto a rompere il Bobcat: gli spiego che la notte di Natale è nevicato e che, quindi, è scivolata. È preoccupato ma tiene duro fino a sera. Poi, complice la debolezza lasciatagli da una brutta influenza, scoppia a piangere inconsolabile. Cerco di consolarlo, ma invano. Decido in cuor mio di non prendere più nulla di elettronico o di farlo con largo anticipo. L’indomani Jakob, appena sveglio, va dal suo Bobcat morto. Poi mi dice: Proviamo lo stesso? Tenero! Non sa che l’ho già provato cento volte, che l’elettricista l’ha smontato e rimontato senza successo. Metto la pila nel telecomando e il Bobcat si accende come se niente fosse. Sono sbalordito. Jakob mi guarda, trionfante: Hai visto? È un miracolo: la renna Filomena ha visto che ero triste ed è venuta stanotte ad aggiustarlo!

22 Comments

  • silvia, 1 Gennaio 2010 @ 20:19 Reply

    che tenero 🙂

  • ww, 1 Gennaio 2010 @ 22:36 Reply

    Riassumendo.
    Nella vita ognuno di noi è Santa Claus per le persone a cui tiene e spesso si impegna allo stremo per accontentarle o non deluderle.
    Tra i nostri collaboratori c’è spesso una renna Filomena, un po’ imbranata, che, mentre affrontiamo alcuni problemi, ce ne pone altri.
    Facciamo il possibile per risolverli. A volte questo non basta.
    I miracoli, però, si verificano sempre quando si ripone la massima fiducia in un’altra collaboratrice, la renna Provvidenza, esperta in strane moltiplicazioni del tipo… chiedi un escavatore, alla fine ne hai ben due, ed entrambi funzionano!

    A cinque anni, il bimbo mi sembra una giovane promessa nel campo dell’edilizia… del Regno!!!

  • lucia viani, 1 Gennaio 2010 @ 22:41 Reply

    mitico Jakob!
    Qualcuno finalmnete che si fida veramente della Provvidenza contro ogni logica aspettativa!! Che bello!

    buon anno con Bobcat!

  • lidia, 2 Gennaio 2010 @ 13:25 Reply

    Bé … siamo troppo adulti per credere al “miracolo di Natale”, eppure esiste e puntuale si verifica … e con più sono “impossibili” con più diventano possibili.

    Per noi “grandi”, se dovesse succedere che il “nostro giocattolo” chiesto e desiderato non funzionasse e rimanesse un “dono mancato” è solo perchè non era il dono giusto, il vero desiderio non era quello.

    Tante volte ho visto questi “miracoli” di Natale ed ogni volta ne rimango stupita. Ma poi, “serbando e meditando” questi miracoli, mi sono accorta che ogni dono impossibile diventa possibile se è un dono per l’altro.

    La renna Filomena, ha fatto un miracolo a Jacob ed uno a Paolo e – forse – inconsciamente Jacob piangeva perchè il suo papà Paolo “piangeva” nel cuore per il dispiacere che Jacob stava vivendo.

    Dimmi, Paolo, come ti sei sentito in quel momento? Come ti sei sentito davanti alla certezza granitica dell’innocenza?

    Splendido Natale il vostro, davvero splendido.
    Sai una cosa? Non so per quale strano motivo associo questa tua storia alla storia di Isacco ed Abramo nel momento della … prova …

  • laura, 2 Gennaio 2010 @ 18:18 Reply

    Che bello! 🙂

  • Jenny, 3 Gennaio 2010 @ 10:08 Reply

    Un racconto veramente bello,tenero,come un bambino lo è con il suo papà,o viceversa.A proposito le è passata l’influenza? Saluti a don Paolo e a tutti.@ Laura scrivi più,mi fa piacere leggerti, è bello leggere per conoscersi. Ciao a don Sandro.

  • laura, 3 Gennaio 2010 @ 11:53 Reply

    @ Jenny
    cerco di scrivere quando ho veramente qualcosa da dire. 😉
    Non fatico a credere a quello che ha raccontato Paolo, non è frutto del suo saper raccontare…non l’ha inventata! Mi conferma che la Provvidenza esiste, ma può agire più facilmente se abbiamo fiducia, e possiamo accorgerci della Sua opera quando siamo un po come bambini, e abbiamo “speranza contro ogni speranza”.
    Spesso secondo me la Provvidenza viene chiamata fortuna da chi non crede, o caso. Con gli occhi fiduciosi di un bambino si può vedere meglio!
    Ciao Jenny, buona Domenica a tutti!

  • lucia, 3 Gennaio 2010 @ 21:27 Reply

    Buon anno a te Paolo, grazie per essermi stato di aiuto col tuo libro, a te don Sandro perchè mi insegni a vivere con gioia anche nella sofferenza, perchè ttto è dono e a tutti voi dopo un bruttissimo natale,ho deciso di scrivere il mio credo.

    Credo in Dio nella sua realtà umano-divina. Questo Uomo-Dio si chiama Gesù, che ha scelto per amore di mettersi alla pari con noi, di annientarsi, di incarnarsi in una semplice, povera, timida ragazza di Nazaret destinata ad una vita simile alle ragazze del suo tempo e chiedere ad un semplice, ma giusto ragazzo, falegname, di collaborare nel suo progetto per insegnare a Dio a crescere e vivere da uomo.
    Un Dio che sceglie di nascere in una mangiatoia,solo,senza agi,in una famiglia mediocre e difficile facendosi acclamare e onorare da dei perdenti , dei pastori, degli zingari. Un Dio che sceglie una vita semplice, che si occupa degli ultimi anzi che annuncia di essere venuto proprio per loro,un Dio che si fa amico dei peccatori, dei malati, degli ultimi. Un Dio re e sovrano, grande e onnipotente che sceglie come suo unico trono una croce, che invece di cercare gli applausi della folla , si mette a lavare i piedi ai discepoli, un Dio che si rende accessibile , che si mette alla nostra portata, che sceglie di farsi incontrare nelle piccole cose di cui siamo capaci.Un Dio silenzioso e discreto sempre pronto a donarsi che non si ostenta e che rimane nel silenzio se rifiutato. Questo Gesù mi ha svelato il vero volto di Dio Padre, un Padre che ribalta la logica del mondo, un Padre eternamente innamorato dell’uomo, che attende con ansia l’uomo, che conosce bene tutto ciò che ogni uomo vive, affronta e soffre. Un Padre che ascolta l’uomo, che cammina al suo fianco e nei momenti più difficili lo prende fra le sue braccia e lo stringe a se, che lo conduce tenendolo per mano, un Padre tenero, buono e misericordioso, che prova compassione e si commuove. Un Padre non giudice ma immensamente Padre nella sua onnipotenza senza fine, nella sua maestà e forza, un Padre glorioso,altissimo, eternamente ricco nell’amore. Un Padre che tutto ha creato e tutto crea, che nella sua immensa bontà ci ha donato il suo Unigenito Figlio solo per amore che non ci chiede altro che di fissare il nostro sguardo sulla sua croce, perché Lui Figlio amato è morto e risorto solo per noi. Ma tutto questo non è bastato a saziare la sua sete di amore per l’uomo e allora ci ha donato lo Spirito Santo, che continuamente rigenera e rinnova il nostro cuore. Fonte inesauribile dell’amore, dove tutto ha inizio, soffio soave che scuote, svuota, riempie, che penetra e trasforma, consola e illumina, che cambia e ricrea. Grazie a Lui possiamo imparare ad amare, invocare e incontrare Dio, perche Egli stesso è Dio.
    Credo nella chiesa istituita da Cristo Signore, perché ogni giorno ci dona il suo corpo nell’Eucaristia attraverso quell’unico atto di amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Chiesa che ci permette di riprendere sempre in ogni istante il nostro cammino con i vari sacramenti, chiesa che ci immerge in questo folle Dio trinitario che ancora oggi rischia, ancora oggi viene, ancora oggi si dona e si consegna alla nostra indifferenza.Questo è il Dio in cui credo.

    (vedete se va bene, devo consegnarlo al mio prof.di teologia).

    Buon anno e buon cammino.

  • cinzia e lorenzo, 4 Gennaio 2010 @ 02:13 Reply

    bisognerebbe prendere la renna filomena (ora che è in vacanza fino al natale prossimo) e fargli fare un giretto tra le tante aziende in fallimento di questi mesi…. non sia mai che riesca a dare una mano :D.
    bUON ANNO A TUTTI
    @DON SANDRO
    cOME STAI??
    Sei nelle nostre preghiere!

  • gina, 5 Gennaio 2010 @ 18:35 Reply

    che bella storia… solo un bambino può sconvolgere le leggi della natura perchè non ha dubbi… si fida.
    Se solo anche noi adulti potessimo tornare ad avere fiducia in Dio e negli uomini, chissà… forse le cose si aggiusterebbero davvero… Buon anno a tutti

  • Andrea Chisotti, 6 Gennaio 2010 @ 01:08 Reply

    La provvidenza esiste eccome. Il sottoscritto,insieme ad alcuni amici di Azione Cattolica,ha toccato con il cuore il Suo intrvento.Il nostro assistente.fratello delle Scuole Cristiane,organizzava,ogni anno,un ca’
    peggio in montagna.Partivamo sempre con delle riserve di denaro molto limitate,data la modesta disponibilità delle famiglie. Capitava sovente che non riuscivamo ad arrivare alla fine del periodo fissato. Quando l’assistente aveva la sensazione che stavamo arrivando al dunque

    ci radunava e annunciava” Bambinelli(ci chiamava così ) domani scendo a Torino ad incontrare la Provvidenza,siamo rimasti senza soldi.” immancabilmente ritornava con il fabbisogno. Non abbiamo mai potuto sapere come e dove li trovava ancora oggi dopo 60 anni e lui da qualche anno continua ad invocare per la Provvidenza da paradiso. Chiedo scusa per l’ingenuita Dell ‘ intervento. Andrea

  • laura, 6 Gennaio 2010 @ 10:24 Reply

    @ Andrea
    credere non significa ne essere ingenui, ne creduloni!
    Se crediamo, se viviamo da credenti TUTTO allora lo vediamo come Suo dono, e la Provvidenza perchè non dovremmo accettarla per quello che è?
    Possiamo essere come bambini senza essere ingenui e infantili, ma con la mente e il cuore aperti, come loro sanno fare meglio di noi!

  • Jenny, 6 Gennaio 2010 @ 10:50 Reply

    Anc’io credo alla provvidenza, a maggio non avevo più lavoro (come lava piatti) poi ad un tratto mi vengono a prendere per lavorare in un rifugio. La provvidenza apre il portone se ti chiudono la porticina.Saluti a tutti, una preghiera reciproca.Ciaoooo

  • Andrea, 7 Gennaio 2010 @ 12:44 Reply

    Cara Laura,ho accennato alla semplicità delle mie parole perché, confesso, che leggendo i commenti che tanti di voi lasciano su queste pagine mi sento molto piccolo nel ramo intellettuale. In quanto al credere invece mi è caro considerarmi della partita.
    Grazie a tutti.
    Andrea

  • laura, 7 Gennaio 2010 @ 12:56 Reply

    Caro Andrea! Allora benvenuto!!! Continua a commentare tranquillamente, perchè qui ognuno condivide quella che è la propria esperienza, non certo per far sfoggio di intelligenza o del proprio sapere…
    Ciao 🙂

  • Maddalena, 7 Gennaio 2010 @ 15:26 Reply

    Prima lettera di san Giovanni apostolo 3,22-24.4,1-6.

    e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui. Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato. Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato. Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell’anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo. Voi siete da Dio, figlioli, e avete vinto questi falsi profeti, perché colui che è in voi è più grande di colui che è nel mondo. Costoro sono del mondo, perciò insegnano cose del mondo e il mondo li ascolta. Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell’errore.

    S. Giovanni ci suggerisce, colla prima lettura di oggi; che se siamo in condizione di poter chiedere Lui ci accontenterà, sempre se sia la Sua volontà.
    Anche se questa mattina, quando sono uscita di casa e ho provato a mettere in moto la “Vespa” (anche se fa freddissimo, la prendo lo stesso per venire in ufficio, è l’unico mezzo di trasporto che ho) ma non è partita, ho riprovato, ho pregato, ho supplicato…ma non c’è stato niente da fare, non è partita (non sono stata brava come a Jakob) e mi son fatta più di mezz’ora di cammino a piedi. Evidentemente Lui sa che in questi giorni festivi ho mangiato troppo e camminare mi faceva bene.
    Scherzo ovviamente, serve per sdrammatizzare i brutti momenti che sto vivendo, ma sono sicura che Lui c’è, dobbiamo solo pensare che vivere è bello, amare è possibile, sperare non è illusione, perché il Signore, è per sempre uno di noi, come noi, per noi.
    Un bacione al piccolo Jakob.
    x Lucia, a mio modesto avviso è straordinario, brava!
    x don Sandro un abbraccio fraterno forte-forte;
    x Andrea: forza;
    x tutti, conpreso Paolo, un augrio di unità in Dio.

  • Andrea, 7 Gennaio 2010 @ 15:51 Reply

    Mitico! 🙂 Grazie Paolo per questo racconto!

    Mi ricorda un bambino a Cogne in Val d’Aosta che, al 15 di agosto, durante la Messa dell’Assunta alla casa alpina, chiese che nevicasse. Il sacerdote: ma perchè chiedi qiuesto? tra l’altro con questo bel tempo? Lui: perchè la neve è bella. E quando viene tutti sono felici.
    Il parroco: si, ma Gesù ha altro cui dare la precedenza…

    Il 15 sera il tempo cambiò. Nevicò a ferragosto e Cogne divenne tutta bianca. Il bambino corse felice e gridava: viva la neve, viva Gesù! E poi di corsa dal parroco: “io dico che Gesù ha fatto tutte le altre cose più importanti che aveva da fare e poi ha fatto anche questa! Lui è Gesù e ci riesce!”

    [Fatto realmente accaduto una ventina d’anni fa].

  • Fiorenzo, 14 Gennaio 2010 @ 22:39 Reply

    🙂
    … io l’ho sempre saputo (e mi riferisco al raconto) Babbo Natale esiste davvero!!!
    🙂 un pò di sana ingenuità di bambino è bene non perderla mai!!!

    Un abbraccio Paolo e arrivederci a Genova il 22

    Fio’ & Chiara di Celle Ligure

  • emilia, 13 Febbraio 2010 @ 21:00 Reply

    è la prima volta che intervengo in questo blog, ma questo racconto tenero del Bobcat di Jakob mi rimanda a un ricordo di tanti anni fa: io e mio marito eravamo molto giovani(chissà se eravamo già sposati?-comunque parliamo di una trentina di anni fa)e accettavamo con un sorrisetto di minima comprensione quando mia suocera diceva “la Provvidenza ci penserà” con una convinzione assoluta. Era una donna molto buona, molto semplice, dotata di una fede “all’antica”(era del ’16,nata,cresciuta e vissuta sempre in paese)e noi ci sentivamo in qualche modo superiori a una affermazione che ci sembrava così sempliciotta.
    Quante volte negli anni abbiamo idealmente sentito quelle parole e abbiamo pian piano capito quello in cui lei credeva con sicurezza, senza alcun dubbio! Tante volte ci siamo trovati in situazioni complesse o difficili e -dopo- abbiamo riconosciuto quella Provvidenza di cui parlava la nonna Pina.
    grazie a Paolo per aver condiviso con noi tutti questo episodio di famiglia, grazie a Laura per avermi dato l’occasione di riflettere con tanto affetto su un ricordo così caro per la nostra famiglia.
    ci vediamo il 5 e 6 marzo, spero a tutti e 3 gli incontri
    emilia di genova

  • Annamaria, 1 Marzo 2010 @ 18:31 Reply

    Ciao don Paolo!
    Leggo solo ora la storia del tuo Jakob e della renna Filomena…e forse non vedrai neanche il mio commento…
    E’ una cosa che mi allarga il cuore in modo INCREDIBILE.
    Bello e ancora bello…troppo bello!!!

    “Proviamo ancora?”…E’ l’incitamento,la domanda, l’esortazione della speranza che non muore, forse anche quello che il Signore dice a chi ha perso qualunque fiducia negli altri e in se stesso.
    Domani sarà il mio compleanno…e la cifra è da paura…
    Ma questi sono gli auguri del Signore!!!!!

    GRAZIEEEEEEEEEEEEE!!!!

    Annamaria

  • Carola, 9 Maggio 2010 @ 21:16 Reply

    Ciao a tutti.
    Siamo ormai quasi in estate e solo adesso ho letto della Renna Filomena. Quante volte, nella mia vita piena di lividi, l’ ho incontrata! Meglio, mi ha fatto dono della sua silenziosa, discreta presenza! No, non siamo soli, mai….bisogna, come tanti di voi hanno già sperimentato, guardare le cose con gli occhi puliti di un bambino e piccoli o grandi miracoli avvengono intorno a noi.

  • Eliana e Adriano, 5 Novembre 2010 @ 12:06 Reply

    Caro paolo
    Ti spiace se usiamo la storia di Jacob e Filomena per i nostri auguri natalizi?rispettando i diritti d’autore,s’intende.
    Conosciamo un po’ di persone che avrebbero bisogno di incontrare una renna Filomena….
    Ciao!

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