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So che mi tirerà le orecchie, perché è una di quella (belle) persone che non amano essere coinvolte, figuriamoci l’essere citate!. Ma so anche che è sufficientemente prete da sapere che, nella Chiesa, il Signore ci usa per diventare icona del suo volto gli uni per gli altri.

Don Marco doveva andare in pellegrinaggio a Gerusalemme subito dopo l’ordinazione, ma come confessa sorridendo, i soldi dati all’uopo dallo zio canonico finirono subito nelle tasche di un povero venuto a bussare alla sua porta. Poi gli impegni pastorali e l’oneroso impegno, da quasi vent’anni, di accogliere i pellegrini al Santuario della Guardia, a Genova gli hanno impedito di partire. Così, alle soglie dei 70 anni, finalmente siamo riusciti a convincerlo a venire nella terra che vide camminare Dio sulle sue strade.

San Giorgio in Kotziba è un bellissimo monastero ortodosso che sorge in una gola profonda a monte di Gerico, nel lunare deserto di Giuda. ci si arriva partendo da Gerico in taxi, attraverso una strada che mette a dura prova lo stomaco dei pellegrini, provocando qualche vertigine di troppo. Poi, dalla fine della carrozzabile. una ripida stradina scende al monastero. Ed è lì che facciamo conoscenza dei beduini.

Dire “insistenti” e “inopportuni” non rende l’idea. Pensate che i commercianti arabi di Gerusalemme che ti rifilano le loro paccottiglie, al confronto, sono silenti e timide monache di clausura.

Tutto va bene fino a dopo la visita e la meditazione. Poi decidiamo: come da programma la maggioranza del gruppo affronta un sentiero che attraverso una gola ci porterà a Gerico, un’ora e mezzo di splendida passeggiata. Alcuni meno “atletici” devono risalire al parcheggio per prendere un taxi. Il problema è che l’età e la stazza di don Marco rendono davvero problematica la salita del Monsignore. La guida contratta con un beduino per caricare don Marco su un somarello ed evitargli la fatica. Don Marco non è entusiasta ma realista. Dopo un’estenuante contrattazione ci si accorda per cinque euro. Ci salutiamo e partiamo.

Alla fine della splendida passeggiata, mentre Jihad ci aspetta col pullmann, ci giungono notizie dai primi pellegrini scesi col taxi. Il beduino ha preteso da Marco 50 euro (un furto bello e buono!) e, dopo il gentile rifiuto di don Marco, lo ha mollato all’inizio della salita. Ora sono io ad essere preoccupato: so che un fuoristrada è venuto in suo aiuto, ma mi metto nei panni del “don” e mi immagino il disagio. Invece, arriva sorridente poco dopo e ci racconta la sua disavventura.

Gli siamo intorno per sentire il suo racconto: il beduino che, da subito, contratta, l’insistenza, la sua rabbia, e Marco che si ritrova a piedi, in seria difficoltà, un altro beduino che lo aiuta chiamando un fuoristrada. Poi, da uomo spirituale quale è, va oltre.

“Mentre questo poveraccio si arrabbiava pensavo: è talmente povero da essere un truffatore maldestro, dal credere che qualche soldo in più rubato ad un turista lo renda felice. La sua è una povertà profonda, d’animo, non affronta la sua grettezza. Eppure Gesù è morto anche per lui. E mi dicevo: Marco, è tuo fratello questo qui, uno di quelli per cui Gesù è morto, devi volergli più bene proprio perché è più povero!”

(Dal 14 al 21 marzo 2011 riporto un gruppo di pellegrini a scoprire/riscoprire la terra santa e le pietre vive che vi abitano. Informazioni http://www.tiraccontolaparola.it/template_pagine/pg_01.asp?idct=205&idlv=30. Se qualcuno volesse venire ci pensi e si sbrighi: iscrizioni entro Natale)

51 Comments

  • Lidia, 8 Ottobre 2010 @ 21:11 Reply

    Mah, chissà perché tutti i don Marco che conosco sono tutti di una “stazza” notevole sia a livello fisico che spirituale.

    E sì, che il simbolo del bue è simbolo di san Luca, mentre quello di san Marco è il leone … mah!

  • Marcoco, 8 Ottobre 2010 @ 22:27 Reply

    @ Poalo Curtaz
    Questi piccoli frammenti di vita che condividi con noi mi lasciano veramente meravigliato, mi fanno amare ancor di più la vita e capire quanto bene e amore riescono esprimere le persone.
    E’ come poter respirare una fresca boccata d’aria in montagna rispetto lo smog dell’informazione in generale delle nostre città.
    @ tutti i cercatori di Dio
    Siamo portatori di belle notizie e della BELLA NOTIZIA che rerndano bella e gioiosa la vita, ne abbiamo abbastanza di “una cultura della morte” che ci deprime ed isola.

  • maria rosaria, 8 Ottobre 2010 @ 22:31 Reply

    Si, Paolo, Gesù ama i piccoli, i poveri, i miseri, i deboli, i peccatori, gli affaticati, gli oppressi, gli esclusi, gli abbandonati e quant’altri; ciò non significa però che non ami anche i ricchi, i governanti, i regnanti, gli amministratori, i politici e quant’altri, considerati da Lui, benchè facoltosi, più poveri dei primi, cioè miseri, straccioni, perchè vivono della miseria, dell’elemosina e della povertà dei veri poveri(“Non per i sani sono venuto…”).Gesù ama la povertà a 360°.
    Gesù è morto per tutti; Lui vuole la Salvezza Eterna per tutti e combatte con tenacia il demonio, l’avversario, Beelzebùl.

  • Lidia, 8 Ottobre 2010 @ 22:49 Reply

    La più bella notizia che Gesù ci ha incaricato di portare è di non far sentire nessuno esente da affetto e di cure … E questo lo possono intendere tutti, ma proprio tutti.

  • rosaria, 9 Ottobre 2010 @ 04:38 Reply

    Noi non siamo Gesù, sarebbe bello essere il suo volto, ma non è così, siamo sinceri..di belle parole se ne dicono tante ,ma la parola del cuore, quella non detta è quella che vale.Sicuramente non condanno l’uomo, ma il suo peccato ma, mi è difficile amare l’uomo che ha peccato di violenza ,qualunque essa sia, verso un altro uomo ,forse non provo odio ma sicuramente amore proprio no.Forse ancora non so bene cosa sia amare, ma non è indifferenza, non è rancore,non è chiusura,non è paura verso quell’uomo…ma allora cos’è ? Gesù è morto per tutti i poveri, anche per me misera e povera,anche perchè non trovo risposte alla mia domanda.Io ancora mi arrampico per cercare Dio,per conoscere l’amore. Lo conoscerò mai in questa vita? NO ,non parto sconfitta, ma è difficile, nonostante ci provi con tutta me stessa, a trovare e provare quell’amore che è proprio di Gesù quando dinanzi a me ci sono atti di violenza inauditi ed è proprio l’uomo che li commette.
    Non giudico se non me stessa. Sono io che non riesco ad amare “il mio nemico” sul serio non gli altri che non si fanno amare

    buon giorno a tutti

  • Lidia, 9 Ottobre 2010 @ 06:57 Reply

    Mamma mia, @Rosaria, che orario!!!!!
    Ciò che dici è affare di tutti e credo che sarebbe già un miracolo grosso (veramente sarebbero 3) il voler bene, il voler IL bene ed il volersi bene l’uno con l’altro.

    Gli atti di violenza inaudita come quelli che abbiamo visto in questi giorni non possono NON scatenare odio, è umanamente impossibile non provarne per quello zio assassino ed oltre di una nipote poco più che bambina.

    Qualcuno, però, nella sua impossibilità di riuscire a perdonare, ha avuto l’intuizione giusta di far pregare (tutti) per Sarah PERCHE’ PERDONI IL SUO AGUZZINO, ha intuito il modo giusto di voler bene in uno sforzo sovrumano … a cui si aggiunge la preghiera, sempre a Sarah, per la famiglia di questo assassino.

    Dobbiamo tutti stare molto attenti alla parola AMORE che deve essere sempre seguita dalle domando:
    per chi amo?
    chi amo, soprattutto?

    A volte, ahimé, il nostro piccolo amore inizia e finisce nell’amarsi e carpire/impossessarsi dell’amore altrui.

    Scusate, ma ho negli occhi questa tragedia e non posso certo parlare di amore.

  • Vera, 9 Ottobre 2010 @ 09:43 Reply

    Quello che racconta Paolo
    è per me un’esperienza quotidiana:
    il tassista che ti vuole fregare, che sceglie la strada più lunga,
    che non dà il resto esatto…
    il commerciante che ci prova pure lui,
    l’artigiano che fa approssimativamente il suo lavoro
    o decide lui quando è il momento di farlo: 15 giorni in più o in meno sono poca cosa…
    e non c’è differenza fra le 10 di mattina o le 10 di sera…
    …..
    Potrei continuare con tantissimi altri esempi, ma credo che bastino……
    Io mal sopportavo tutto questo…
    ma queste esperienze della mia vita piano piano mi hanno già portata a capire che gli Altri,
    anche quelli non-battezzati, o che non credono in Dio, anche quelli diversi da me, da noi,
    per cultura lingua religione abiti visione del mondo
    modi di rapportarsi alla realtà e di agire in essa e interagire con gli altri…
    ….
    gli Altri, tutti – e noi ed io- , tutti sono figli di Dio.
    E Lui li guarda li ama e li conosce come ama me…
    e sono chiamata ad amarli anch’io…
    o perlomeno, per ora, a conoscerli e capirli e pregare…
    ….
    e solo Dio sa perché nel mondo esistono persone così diverse fra loro
    per cultura lingua religione abiti visione del mondo
    modi di rapportarsi alla realtà e di agire in essa e interagire con gli altri…

    (P.S. Conosco comunque anche molte brave persone e onesti lavoratori!.)

    Vera

  • Jenny, 9 Ottobre 2010 @ 21:43 Reply

    Con questo racconto, Paolo ci fai capire che in tutti il mondo ci sono onesti e disonesti. Il Signore ama tutti in particolare i peccatori(i malati) come dice Lui, i malati hanno bisogno del medico, non i sani.Se si convertono ancora meglio.Noi tutti abbiamo bisogno di amore,sopratutto amare il nostro prossimo. Ciao Paolo e a tutti i cercatori di DIO.

  • Edda, 10 Ottobre 2010 @ 11:09 Reply

    …Volere(il)bene a una persona che si è vista una volta, anche se ha cercato di fregarci, ma che poi con tutta probabilità non si vedrà più è tutto sommato semplice. Volere un pochino più bene alle persone che ci rompono le scatole tutti i giorni e dai quali non è possibile allontanarsi, è un altro paio di maniche. Io non prego per la pace nel mondo, prego perchè anche solo una persona,anche solo nella mia comunità (partendo dalla sottoscritta) cerchi di volere un po’ più bene a un’altra persona che gli sta antipatica, o che gli ha fatto qualcosa.

    Un abbraccio a tutti.

  • cianin, 10 Ottobre 2010 @ 13:48 Reply

    Non ho potuto trattenere il sorriso (o la risata “fraterna”) leggendo la descrizione di don Marco alle prese con i beduini, un somarello, una salita e la sua stazza. Gli voglio bene anch’io, ha veramente la testa “in cielo” e i piedoni ben piantati in terra.
    Grazie!

  • maria rosaria, 10 Ottobre 2010 @ 16:52 Reply

    Edda, sono d’accordo con te, è più facile giustificare un’estraneo che non il fratello che ti vive accanto; eppure, come ho ripetuto più volte, Gesù ha detto :”Ama i tuoi nemici, che merito c’è amare chi ti ama? così fan tutti”.
    Lo so è difficile, è molto, molto difficile! però basta cominciare; non dico amando subito chi ti rema contro, ma cominciare dalle piccole controversie a causa delle quali togli il saluto o non rivolgi la parola al tuo fratello…..prova; vedrai quanta gioia ne scaturirà, sia in te che in lui (se tu ami Gesù, fai finta che sia Lui); il Bene vince sempre il male.
    Così facendo, vedrai che senza accorgerti, riuscirai a perdonare sempre, e sempre di più, fino ad amare.

    PROVA! PROVATE TUTTI, FRATELLI!(tranquilli, non vi sto vendendo un prodotto! scherzo naturalmente!)

  • Lidia, 11 Ottobre 2010 @ 05:05 Reply

    Chissà perchè tutti abbiamo puntato gli occhi sul beduino “furbo” e nessuno – invece – ha guardato al beduino “buono”.
    Beduino l’uno e beduino l’altro eppure uno cerca di estorcere e l’altro gratuitamente aiuta don Marco chiamando un fuoristrada.

    Tutti noi abbiamo parlato di perdono di un torto e nessuno ha parlato di stupore, gratitudine nonché insegnamento del secondo beduino che … soccorre uno straniero.

    Mi pare, in versione 2010, il Vangelo del buon samaritano.
    Oppure mi pare anche il Vangelo di ieri con quest’altro samaritano che per la via mentre andava dai sacerdoti
    (a proposito, ma perchè ci andava visto che era considerato un pagano? e perchè Gesù ce l’ha mandato visto che non poteva accedere al Tempio come samaritano? boh!)

    si accorge di essere stato guarito e ritorna da Gesù.

    A volte il Vangelo dice di essere semplicemente delle buone e attente persone e correre a soccorrere chi ha bisogno e chi è in difficoltà.
    Basterebbe solo questo e poi, dai, che ha fatto il beduino furbo di così terribile da essere perdonato? Tutto sommato, portando un po’ all’eccesso la situazione, è quello che noi italiani cristiani e cattolici spesso facciamo (magari anche solo spiritualmente).

    Fissiamo gli occhi sul beduino buono e premuroso e su cui – probabilmente – don Marco ha posato gli occhi sentendosi da Monsignore totalmente indifeso davanti ad un tentativo di estorsione.

    @MariaRosaria
    bisogna vedere la portata dell’offesa e del torto, prima di parlare di perdono.
    Ci sono certe situazioni che stroncherebbero le “buone intenzioni” di chiunque.
    Inoltre perdonare (quelli che ci riescono e ci riescono per Grazia, mica perchè “sono bravi”)non significa davvero “lasciar passare tutto” (che sarebbe buonismo), ma “non isolare ed escludere” il peccatore mentre si accusa il peccato.
    E’ molto diverso dire “Sei male” dal dire “Hai fatto male”.

    Neppure pensare che il perdono valga se si agisce come chi dice: “Ti perdono, ma fuori dalla vita e vista”
    (anche questo è buonismo) perchè Gesù non ha fatto così, proprio ad iniziare da Pietro … anzi proprio non ha detto “ti perdono”, ma lo ha messo come “pietra della Sua Chiesa”.

    L’andare oltre di don Marco sono state forse queste due cose:
    1) grazie ad un beduino furbo, ha visto un altro beduino generoso e buono
    2) non si trattava di perdonare il primo, ma di ringraziare il secondo.
    Una questione di vista e di occhi e soprattutto di Vangelo … e credo don Marco sorridesse divertito perchè ha visto un Vangelo in diretta.

  • Vera, 11 Ottobre 2010 @ 06:53 Reply

    Care Edda e Maria Rosaria,
    ……………
    a proposito di esempi e luoghi comuni:
    -> Lo sconosciuto che ti frega il taxi al volo, mentre tu lo stavi aspettando
    da 40 minuti, magari anche sotto un sole cocente;
    ->Il tassista che, percependo la tua fretta, ti chiede soldi in più per portarti dove vuoi;
    ->L’altro sconosciuto che ti salta nella coda come se niente fosse;
    ->Il commesso della lavanderia che scrive (con l’indelebile nero) il tuo numero d’appartamento
    sul retro del colletto della camicia (bianca) di tuo marito.
    -> Aspetti per un parcheggio, stavi girando da un’ora alla fine di una giornata nera…,
    arriva qualcuno all’improvviso che pretende di prendere il posto che tu avevi trovato.
    ……………
    esempi……solo stupidissimi esempi di interazioni poco felici con sconosciuti…
    ……………
    Come fare ad amare tutte queste persone?
    Per me è già tanto restare calma, trovare parole e comportamenti
    che non facciano del male a nessuno (me stessa prima e loro poi! in tutti i sensi!)
    ……………
    E’ vero quello che voi dite, che cioé dei nostri peggiori difetti ne fan le spese le persone più vicine.
    Che è come dire che è difficile amare chi ci sta accanto ed è una continua fonte di prova….
    Noi per loro e loro per noi.
    ……………
    Ma nel rapporto con gli altri, quelli che conosciamo,
    (famiglia, amici, lavoro, parrocchia, associazioni varie ecc)
    secondo me abbiamo alcune possibilità in più:
    cioé:
    -> Sappiamo cosa aspettarci gli uni dagli altri, conoscendoci.
    (E possiamo imparare ad essere ragionevoli nelle nostre aspettative… a metterci d’accordo per strada)
    -> Abbiamo il tempo e la possibilità di farci perdonare e perdonare a nostra volta; tanto più tempo…
    -> Se si tratta di persone care possiamo riicordare i momenti belli vissuti insieme
    per scacciare via il malumore e l’arrabbiatura o le emozioni negative in generale…
    E ricomporre i torti e i sentimenti. E non ferire e non sentirci feriti.
    ……………
    Viceversa, per tornare agli “sconosciuti” (quelli che ci pestano i calli sull’autobus)
    quelli o li ami in quel momento di slancio, o mai più.
    E loro ti ricorderanno per quel tuo comportamento di quel giorno.
    come in un Quiz, un esame d’amore a sorpresa:
    devi essere profondamente pronto e preparato per superarlo,
    per non rimpiangere poi il tuo comportamento,
    una verifica soprattutto per te, perché tu ti conosca (tu che parli tanto d’amore)
    e perché tu sappia chi sei. (E anche chi è lo Sconosciuto.)
    ……………
    Il fatto è che è difficile amare e perdonare chiunque sia FUORI di noi.
    Anzi molto spesso è difficile perdonare ed amare anche QUELLO che SIAMO noi stessi.

    E gli esempi si moltiplicano….
    ……………
    Cara Maria Rosaria, io compro volentieri il tuo prodotto!!!,
    lo sto già usando e lo trovo molto buono!
    (Ho cominciato dapprima pregando per i “nemici’ che non riuscivo a perdonare,
    e trovo che la preghiera per i nemici sia
    un potente strumento di liberazione guarigione conversione…
    ma questo apre altri discorsi….)
    ……………
    Cara Lidia, grazie per il Beduino Buono, perché c’è sempre anche lui!!!

    Buona Giornata a Tutti

    Vera

  • Lidia, 11 Ottobre 2010 @ 08:05 Reply

    @Vera, purtroppo sono proprio quelli che “conosciamo” a farci delle brutte sorprese e se tolleriamo sgarberie da conosciuti (e magari riusciamo anche a perdonare), non le tolleriamo proprio da quelli che “conosciamo”.

    Forse è qui il problema: su questo “conosciamo” che sbagliamo di grosso.
    Nessuno conosce nessuno e nessuno calza perfettamente l’abito che gli addossiamo.

    I peggiori “nemici” sono gli amici, quelli che fanno più male (e più difficili da perdonare) sono gli amici che si fanno nemici per non si sa quale motivo.

    Spesso poi i “veri amici” ci remano contro per nostro bene, ma noi non li accettiamo perchè vogliamo ci diano ragione.

    C’è tutta una rosa di situazioni su questo tema del “torto/perdono” che non si può raccogliere perchè ogni giorno è una situazione diversa, ma don Marco non ha fatto questo, non credo sia questo il motivo del post di Paolo.
    Non è il perdono che fa da sottofondo al post (almeno io credo), ma è l’accoglienza del brutto e del bello con una risposta gentile al primo e di gratitudine al secondo (anche se Paolo non sottolinea quest’ultima).

    L’arte di don Marco non è reagire secondo cosa e chi ci provoca, ma reagire sempre con lo stesso stile di misericordia e misericordia è il primo passo verso il perdono, il primo frutto della conversione e soprattutto il primo verso l’umiltà.

    L’umiltà, poi, di don Marco la si legge tutta nelle prime righe di presentazione, quando gli hanno portato via il sogno della Terra Santa per svariati motivi che potevano essere tutti “saltati” realizzando così il suo sogno, ma non quello di Dio perchè non avrebbe “fatto del bene a tanti” che non coincide a “non fare del male a tanti” che è ovvio, ma è una coperta “corta”

    😀

  • Sole, 11 Ottobre 2010 @ 09:30 Reply

    Una domanda banale, forse stupida ma che mi dà da pensare. Come vi comportate con i lavatori di vetri che incontrate lungo ogni tragitto per percorrete in macchina, o con chi neanche vi fa quel servizio e allunga una mano per ricevere l’elemosina? Distinguete se si tratta di un uomo o donna, giovane o anziano, magari bambino? Come vi relazionate con loro pensando che lì ci potrebbe proprio essere Gesù come lui stesso ci insegna? Donate a tutti, a nessuno, a random?

  • Lidia, 11 Ottobre 2010 @ 11:09 Reply

    Boh … io se dovessi dare l’elemosina a tutti i lavavetri che incontravo per andare in ufficio avrei fatto fuori il mio stipendio in una settimana 😀

    Va bene l’elemosina, ma devo pensare anche alla mia famiglia.

    Tra l’altro 2 casi emblematici.

    Il primo con cui scambiavo 4 parole al semaforo e – alla fine – gli avevo promesso 1 euro un giorno sì ed un giorno no.
    Peccato che lui dopo solo una settimana di euro ne pretendeva 2 e pure ogni giorno … e lì mi sono arrabbiata.

    L’altro invece che è sempre sul piazzale della chiesa a chiedere l’elemosina e che molti della parrocchia chiamano per dei lavoretti, ho scoperto che si è fatto 3 mesi al mare … da allora, quello che davo a lui lo dò ad un altro … random.

    Se poi, hai la disgrazia di prendere la metropolitana … apriti cielo … ti servirebbe un bancomat.

    Credo che molti hanno davvero bisogno, ma molti ci marciano.
    Preferisco aiutare quelle povere famiglie che hanno perso lavoro e che dignitosamente non chiedono nulla, ma si arrangiano come possono e – devo dire – che in parrocchia abbiamo dei “cani da tartufo” eccezionali per scovare queste famiglie.

  • Vera, 11 Ottobre 2010 @ 11:58 Reply

    Ciao Lidia:
    Quando ognuno di noi guarda un quadro, ascolta una musica,
    vede un film, assiste ad uno spettacolo,
    (litiga col vicino o gioca con suo figlio)
    legge un brano del Vangelo o un Post di Paolo…

    quando queste cose accadono…è molto probabile, (è sicuro),
    che ognuno di noi
    pensi colga ascolti veda (anche) aspetti differenti da quelli proposti.

    Paolo, (grazie!) suggerisce pensieri note e parole,
    propone riflessioni e chiavi di lettura.

    Noi riflettiamo, magari poi “completiamo” coi nostri
    Senso-Significato-Riferimento-alle-nostre-esperienze.

    Così ci arricchiamo un po’ tutti.

    Perché nessuno di noi è completo In Sé.

    In quanto al ‘conoscere’ chi ci sta vicino: pensaci su bene!
    le brutte sorprese possono arrivare da chiunque, si,
    soprattutto se e quando non si è preparati a riceverle.
    (Non parlo di conoscenza profonda e assoluta, ma di quella pratica
    che ci assiste nelle relazioni di tutti i giorni.)
    Più spesso capita invece di notare disagi, malessere,
    ed è dalle piccole cose che si capiscono le situazioni, le stagioni, i momenti.
    I temporali non arrivono poi così tanto all’improvviso!!!

    Tollerarci…o amarci come Lui ci ha amato!?

    A Sole: dipende dalla giornata, a volte svuoto tutto… a volte non ho tempo né voglia,
    ma quando penso che è un CASO (!!!) che io sia da una parte e chi tende la mano dall’altra… e nessuno sa cosa sarà di me domani…quando penso che Chi chiede potrebbe essere proprio Gesù,(uomo o donna vecchio o giovane) allora…
    è meglio che io non porti con me troppi soldi… (I poveri li abbiamo sempre con noi…)
    Il giusto mezzo? fissare una quota da dare e poi se è il caso seguire cuore istinto carità?

    Vera

  • Lucia1, 11 Ottobre 2010 @ 12:09 Reply

    Grazie a tutti voi per le riflessioni che condividete con noi e che, insieme a quelle di Paolo, mi aiutano ad andare sempre più in profondità dentro di me (così anche Paolo respira un po’, credo).
    Grazie ancora.
    Un abbraccio a tutti

  • Lidia, 11 Ottobre 2010 @ 12:41 Reply

    Certo che sì, Vera, certo che succede così, ma è proprio strano il fatto che tutti abbiamo posato lo sguardo sul beduino furbo, piuttosto che sul beduino buono.

    La stranezza sta proprio qui.

    Sui temporali, non ne sarei così sicura che hanno sempre delle avvisaglie, non almeno quelli umani e comunque sia anche le conoscenze più profonde, per una questione di rispetto, devono lasciare spazio allo sconosciuto … soprattutto perché ognuno di noi oggi è diverso da ieri e domani sarà diverso da oggi: non si può negare questa certezza.
    Rispettando la crescita di tutti ci si accorge che i più sconosciuti sono proprio quelli che pensiamo di conoscere di più.

    E questo non lo dico io: è un fatto accertato … persino da Gesù.
    E comunque sia, Pietro non ha dato avvisaglie di temporale, come Tommaso non aveva dato avvisaglie di dubbio … al contrario avevano giurato proprio l’opposto.

  • Vera, 11 Ottobre 2010 @ 13:00 Reply

    Appunto Lidia, Pietro e Tommaso…
    la NATURA UMANA!
    ………
    E’ qui che volevo arrivare!
    ………
    proprio per questo dobbiamo essere preparati alle brutte sorprese! – perché sappiamo che possono capitare! – e soprattutto, pensare che magari potremmo farle anche noi a qualcuno!
    ……..
    (P.S. io avevo notato il Beduino Buono dicendo che conosco anch’io tanti onesti lavoratori…)
    Ciao

  • Lidia, 11 Ottobre 2010 @ 13:43 Reply

    Bene, allora.

  • Janus, 11 Ottobre 2010 @ 16:52 Reply

    Piccole gocce di vita.
    Minimalia …. ma moralia 🙂

    Esemplare cristallizzazione di Filosofia Morale applicata 🙂

    Paradigma di un pensiero :
    L’etica riesce ad essere fonamento neanche per l’ amministazione un condominio … figurarsi per il mondo 🙂
    La Morale e non l’Estetica ci salverà!

    Ray Bradbury è giustamente famoso per “Fahrenheit 451” … ma scrisse anche un botto di racconti … molti incentrati su quella che per lui fu un’ossessione … il tempo ed i viaggi nel tempo…
    Una di queste novelle ispirò un geniaccio della fisica teorica, tale E.Lorenz … che si occupava di “teoria del kaos” … ed amenità simili.
    Sto Lorenz ci ragionò tanto che definì un teorema che divenne famoso come “Effetto Farfalla”…. al succo “Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo” … beh direte voi ? che ti sei bevuto?
    Per parole grosse, son andato a pescare in WIKI la definizione per i comuni mortali come me:
    “L’idea è che piccole variazioni nelle condizioni iniziali producano grandi variazioni nel comportamento a lungo termine di un sistema ”

    Ecco … E. Lorenz divenne famoso … era il 1960 e spacca …!
    1960 e spacca anni prima Cristo aveva detto la stessa cosa … indicando nell’Amore per il prossimo … non per quello lontanto, ma per quello che ti sta proprio accanto … l’effetto farfalla … immaginatevi tutto questo “moto spirituale” … elevatelo all’ennesima potenza … estendetelo su piani sociali ed economici … avrete probabilmente qualcosa che si avvicina molto al Regno! 🙂

    Tutto comincia con quell’intuizione di Don Marco … “Anche ‘sto fetente che tengo davanti … è mio fratello! Dio l’Ama … devo trovae il modo per amarlo anch’io”.
    Tutto qui… un piccolo, iniziale moto d’amore … come il battito d’ali della farfalla di cui sopra!

    Bravo Don Marco … rimane da sapere se i 50 euro glieli ha dati lo stesso … o se si è ripreso anche i 5 euro pattuiti 🙂
    Scherzo, ma non tanto!

    A presto,
    Salùt

    Janus

  • Matteo, 11 Ottobre 2010 @ 17:00 Reply

    C’era il rischio che non intervenissi su questo post??
    È proprio vero, nella Chiesa il Signore ci usa per diventare icona del suo volto, gli uni per gli altri… Ed io vi ringrazio, sinceramente, a tutti e due, perché è soltanto tramite voi che ho scoperto ed amato il Dio di Gesù!
    Davanti a questa splendida foto, che vi ho scattato sul monte delle Beatitudini, non posso non pensare che più vi ho ascoltati, più vi ho conosciuti e più vi ho frequentati, più vi ho amati, perché anche senza rendervene conto, nelle occasioni più semplici della vita quotidiana che ho avuto ed ho l’onore di condividere in parte con voi, avete saputo parlarmi – non solo a parole, ma coi fatti – di Qualcuno che neanche lontanamente immaginavo, facendomene innamorare… Che lo Spirito Santo possa sempre contare su “trasmettitori” autentici ed ispirati come voi!
    Vi voglio bene.

  • Vera, 11 Ottobre 2010 @ 18:27 Reply

    Ciao Janus!
    se ti sorrido, è molto probabile che anche tu mi sorriderai!!
    ………
    posso aggiungere anche
    i NEURONI SPECCHIO?!
    ………
    Allora: Sorridiamo! sbattiamo ali lucciole e farfalle e proviamo a trattarci come Gesù ci avrebbe trattati, come ci ha insegnato a trattarci, gli uni con gli altri.
    …………
    Per cambiare noi stessi e quindi… il mondo!
    Ciao Vera

    P.S. Bellissimo il Regno sulle ali di una farfalla… grazie!

  • Janus, 11 Ottobre 2010 @ 22:17 Reply

    @ Vera
    🙂

    Era il post di Don Marco … che non conosco, ma, vista la mole descritta, deve essere una buona forchetta e quindi mi premurerò di conoscere quanto prima …
    … Sta diventando il post dei “Lorenz”.

    Ci stanno anche i Neuroni Specchio … che il grande Konrad ancora non scoprì … ma intuì … inciampandoci sopra … con le sue paperelle e Salomone 😉

    … se prendiamo i Neuroni Specchio li affoghiamo nella Meccanica Quantistica (filosofia pura, altro ce fisica!) … troviamo Gioacchino da Fiore seduto da secoli con in mano la Sua Età dello Spirito … che Noosfera e Cyberspazio … erano già annunciati 🙂
    Il bello di De Chardin … non è l’evoluzionismo 😉

    Salùt
    Janus

  • Lidia, 11 Ottobre 2010 @ 22:57 Reply

    Peccato che i neuroni specchio non hanno funzionato con Gesù, altrimenti …. sarebbe stata tutta un’altra storia.

    I nostri neuroni specchio (provati solo sugli animali) sono, in definitiva, l’empatia che va oltre i neuroni (ed anche i neutrini) e quantistica perchè di mezzo ci sono sentimenti veri più che emozioni.

    Noi, popolino, lo chiamiamo il “sentire con il cuore” e sentire così … bé è da provare.

  • Lidia, 11 Ottobre 2010 @ 23:23 Reply

    @Matteo, posso dire che sei stato benedetto?
    Lo penso davvero, sì che lo penso davvero, perchè è la quotidianità che non mente, sono le parole di tutti i giorni quelle che rivelano l’essenza di ogni persona, sono le ore e i minuti passati al fianco delle persone che convincono siano “testimoni autentici”.

    Tutto il resto è pura amenità o per dirla come Qoélet
    “vanità delle vanità”.

    Prima di riuscire a dire qualcosa sono rimasta a guardare la foto e tutto sta li dentro.

  • Janus, 12 Ottobre 2010 @ 00:47 Reply

    Ammetto e mi scuso che l’ultimissimo intervento fosse effettivamente un pelo “vanità delle vanità”!

    Per @Lidia, sbagli però… i Neuroni Specchio hanno funzionao con Cristo … (ovvero con noi in relazione a Cristo) … e pure bene !

    A cominciare da quel “Fate Questo in Memoria di Me …” ovvero cominciando dal più prezioso Dono di Dio all’uomo.

    Lo spezzare il pane … assieme … … non ha bisogno di parole … rimane tuttavia una delle comunicazioni più potenti di tutti i tempi… 😉

    “De Imitatione Christi” (L’Imitazione di Cristo), dal Medio Evo ad oggi, rimane uno dei testi più letti (oggi credo anche venduti) della storia … ed anche uno dei più belli (parer mio!).

    A presto,
    salùt

    Janus

  • Vera, 12 Ottobre 2010 @ 05:56 Reply

    A Janus:
    “De Imitatione Christi” (L’Imitazione di Cristo),
    è il libro che ho più letto e riletto in vita mia, periodicamente sento il bisogno urgente di rileggerlo!
    E’un libro per me davvero prezioso.
    ………….

    Lo si trova on line anche qui:
    http://www.maranatha.it/Testi/TestiVari/Testi1Page.htm
    ………….
    (ma io ho la mia piccola edizione cartacea tascabile che porto ovunque con me assieme alla Bibbia!)

  • Vera, 12 Ottobre 2010 @ 06:18 Reply

    A Lidia: i Neuroni Specchio sono stati INIZIALMENTE osservati e studiati utilizzando come soggetti sperimentali dei macachi. (metà anni 90)
    MA Ricerche successive hanno dimostrato l’esistenza di sistemi simili anche negli uomini. (Sembra che essi interessino diverse aree cerebrali, comprese quelle del linguaggio.
    I Neuroni Specchio permettono di spiegare fisiologicamente la nostra capacità di porci in relazione con gli altri. Quando osserviamo un nostro simile compiere una certa azione si attivano, nel nostro cervello, gli stessi neuroni che entrano in gioco quando siamo noi a compiere quella stessa azione.) E’ così che possiamo entrare in sintonia con gli altri, capirli empaticamente ed intuitivamente.
    (imitarli, come appunto “allo specchio”)
    ………..
    Empatia a livelli profondi, forse là dove abitano i nostri sentimenti più veri.
    ……..
    E mi fermo qui.
    Buona giornata
    Vera

  • Lidia, 12 Ottobre 2010 @ 07:15 Reply

    Certo che è così … succede spesso in masse riunite tutte per lo stesso scopo, ma … come mai, allora, Gesù è stato messo in croce?

    Secondo la scienza i neuroni specchio funzionano al di là della specifica volontà di partecipare all’una o altra persona, quindi come mai non hanno funzionato con tutti coloro che hanno avvicinato Gesù?

    Comunque, la situazione empatica di cui parlavo io (e che invece è necessaria per quella scientifica) è un’empatia che non ha bisogno di una presenza fisica e visibile, va al di là.

    Ma sto camminando su un terreno non mio e quindi ritorno alla mia strada che mi è più consona dicendo e ribadendo nonché raccomandando di posare gli occhi sul bene (beduino buono e don Marco) anziché sul brutto (beduino furbo).

    Vera è comunque la teoria delle “ali della farfalla” che però io conoscevo anche come “un arrabbiatura/cattiveria che sconvolge il cosmo”

  • Lidia, 12 Ottobre 2010 @ 11:27 Reply

    Poi non dico più nulla, promesso!!!!

    L’empatia che dicevo io è quella, per intenderci, dei gemelli dove gli specchi neurali c’entrano poco o nulla.

    D’altra parte, se è vero come è vero, che siamo Corpo mistico di Cristo (come Chiesa) allora sarà anche vera questa esperienza “da gemelli” ognuno con l’altro in una sorta di partecipazione che va al di là del cognitivo.
    (questo almeno è quello che dicono i Santi).

    Tutta questa empatia gemellare, però, ha come unica manifestazione la misericordia ed il sostegno del prossimo.

    Forse è questo il paolino “farsi tutto in tutti” …

    Boh … certo è che leggendo le prime righe di presentazione di Don Marco l’impressione che se ne ha è proprio questa, onde per cui risulterebbe ovvia la sua reazione al beduino furbo, il suo sorriso divertito e la sua gioia per il beduini buono e …. molto probabilmente avrà anche dato i 50 (frodati)+5 euro(pattuiti) in ricordo del “date a chi vi chiede” di quella santa birba di Gesù!!!

    Passo e chiudo … mica è roba per me questa.

  • Vera, 12 Ottobre 2010 @ 14:46 Reply

    Carissima Lidia,
    Neuroni…
    Lucciole (mi piace la loro luce)…
    e Farfalle….

    Non preoccuparti….
    non sono poi così importanti…

    Un sorriso anche per te!
    Vera

  • Lidia, 12 Ottobre 2010 @ 15:49 Reply

    @Vera,
    anch’io amo le lucciole
    e tutte le sere, questa estate al mare, le avevo davanti a casa.
    Anch’io amo le farfalle,
    soprattutto quelle bianche,
    che spesso mi tengono compagnia
    nei momenti tristi.

    Nulla è importante, eppure tutto contribuisce a dare luce all’essenziale.
    Specchi neurali, neutrini (che simpatici! possono facilmente passare la materia9, lucciole, farfalle, scienziati ed ignoranti, beduini buoni e furbi, empatie e compassioni: tutti conducono all’unico Creatore di ogni cosa che – credo – non veda l’ora di svelarSi a noi piccolini eppure tanto amati.

    (intermezzo poetico che tradotto in fatti, poetico non è)

    A te un sorriso a ripetizione che come una lucciola si illumini ogni qual volta ne sarai “a corto” di tuoi e di quelli vicino a te.

  • Vera, 12 Ottobre 2010 @ 15:57 Reply

    Grazie Lidia,
    questo porterò sempre con me questo

    sorriso-lucciola

    che mi hai regalato
    per me e per chi mi sta intorno!
    (Sono sicura che mi servirà molto!)

    Grazie
    Vera

  • maria rosaria, 12 Ottobre 2010 @ 21:32 Reply

    Caspita amici, vi siete scatenati! Ieri, già impegnata com’ero, non ho avuto neppure il tempo per leggervi tutti.

    Una cosa è certa nonostante i neuroni, i neurini, le farfalle, le lucciole, le empatie, le simpatie e le antipatie nei confronti del prossimo, ho notato che ciascuno di voi, a suo modo, nutre qualcosa per questo Gesù,che pare non ci sia, ma è vivo e presente in mezzo a noi come dice Lidia “è un’empatia che non ha bisogno di una presenza fisica e visibile, va al di là..”

    Hai ragione Janus il Regno è già qui (“Convertitevi e credete al Vangelo”).

    E poi Lidia esordisce: secondo la scienza i neuroni specchio funzionano al di là della specifica volontà di partecipare all’una o altra persona, quindi come mai non hanno funzionato con tutti coloro che hanno avvicinato Gesù?

    Semplice, perchè lo specchio era appannato… (come dice Janus: scherzo, ma non tanto!).

    Tutti, o quasi, abbiamo letto “L’Imitazione di Cristo”….Quanti hanno messo in pratica ciò che vi è scritto?

  • Lidia, 12 Ottobre 2010 @ 21:56 Reply

    @maria rosaria,
    “quanti hanno messo in pratica ciò che vi è scritto?”

    Nessuno, proprio nessuno, neppure – forse – lo stesso autore, non completamente almeno.

    Ma tutti, ma proprio tutti cercano di farlo, magari loro malgrado, ma lo fanno perchè amano questo Gesù che è qui … anche in questo blog, dentro i “testa a testa”, attraverso le frasi gentili.

    Stiamo tutti “mettendo in pratica” la vita di Gesù, secondo il nostro tempo, le nostre giornate e condizioni … nonostante i nostri limiti e difetti che ogni giorno – acc … – pare aumentino o si rivelino.

    Senza essere irrispettosa io dico che anziché ambire ad imitare il Cristo di Dio sarebbe già un miracolo, imitare totalmente Gesù di Nazareth.

    Ma se all’inizio si può imitare, alla fine si “diventa come” … Gesù ovviamente.

    Un uomo per l’uomo che è Dio per l’uomo che fa rinascere come uomini per Dio e per gli uomini.

  • cindy, 13 Ottobre 2010 @ 13:40 Reply

    Ho la fortuna di conoscere Don Marco da molti anni ed è davvero una persona speciale, anche per me che sono “lontana” dalla chiesa.
    Mi piace molto leggervi.Invidio la sicurezza della vostra fede che vi fa andare avanti sereni pur con i problemi quotidiani che certamente avrete. Io non sono come voi, non ho la vostra fede anche se sono affascinata da Gesù e a volte mi rivolgo a lui quando cerco la pace. Forse lo sto cercando ma non riesco a “trovarlo”. Chi di voi può aiutarmi a comprendere ?

  • Janus, 13 Ottobre 2010 @ 14:58 Reply

    @ Cindy

    Don Marco … chi meglio ?
    Buona Cerca 😉

    Janus

  • maria rosaria, 13 Ottobre 2010 @ 15:35 Reply

    alla fine si “diventa come”:

    Quando il Signore si manifesterà, saremo simili a lui,
    perché lo vedremo così come egli è.

    Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto.

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