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Ecco le vele di Scampia. Sono diventate l’emblema del decadimento di questa intricata città, Napoli, e il loro lugubre profilo è diventato famoso grazie ad alcune sequenze di Gomorra. Fratel Stefano mi racconta che se a Napoli ti rubano la macchina probabilmente è parcheggiata qui e di come, ad un suo amico, abbiano telefonato chiedendo un riscatto per riaverla. Dopo aver preso appuntamento, il “sequestratore” lo ha invitato a casa per offrirgli un caffè, ha preso la busta con i soldi e gli ha spiegato dove trovarla. Seguendo le istruzioni prima è andato all’edicola a comprare un adesivo: “cavallo di ritorno”, che significa “ho già dato, non rubatemela di nuovo”. Una specie di “bollino” della camorra. Simpatici.
Fiancheggiamo i condomini che, fino a qualche mese fa, erano il supermercato dello spaccio. In fondo al viale la strada è stata bloccata da un muro di immondizia. Sono i rom macedoni, stufi di vedere i napoletani scaricare la monnezza nel loro campo abusivo. Di fronte al muro alto qualche metro, ironia della sorte, fa bella mostra di sé una fiammeggiante ed intonsa isola ecologica.
E’ qui che sorge la ludoteca.
Avete capito bene: una ludoteca. Messa in piedi da quattro suore che hanno ottenuto dal Comune un fatiscente asilo mai finito che, grazie a qualche cospicua donazione, hanno rimesso a nuovo. Al mattino i piccoli, al pomeriggio il dopo-scuola. Vengono i ragazzi del quartiere ma anche i rom.
La suora mi fa vedere i locali colorati e ci racconta che due anni fa qui hanno rubato tutto. Ora ha dovuto mettere le videocamere. La polizia aveva individuato i responsabili: una coppia la cui figlia frequenta la struttura. Pazienza.
Qui si cerca di tirare avanti con qualche piccolo progetto. Il problema è la quotidianità e trovare dei fondi per pagare (quasi simbolicamente) gli operatori. Ma le suore sono tenaci.
Si va avanti senza paura, con fiducia sconfinata.
I maristi di Giugliano portano qui i loro ragazzi a fare il GREST: devono imparare e confrontarsi con chi sta peggio di loro. Uno dei fratelli mi racconta divertito che al primo giorno i due gruppi si confrontano: di qua i napoletani di Scampia, di fronte i rom, di fianco i borghesi di Giugliano.
“Puzzano”, dicono i primi.
“Ci offendono”, dicono i secondi.
“Gentaglia”, chiosano i terzi.
Poi si distribuiscono i cappellini colorati, si mischiano le squadre e le differenze cambiano. Sono i gialli che offendono, i blu puzzano e i verdi perderanno a calcetto.
Molti maledicono l’oscurità. Altri accedono un fiammifero.

6 Comments

  • andrea, 17 Dicembre 2013 @ 22:55 Reply

    è davvero un altro mondo?
    siamo davvero migliori noi che viviamo in città civili?
    o siamo solo più bravi a nascondere povertà e miserie?
    sono più numerosi da noi i fiammiferi accesi?
    come possiamo giudicare? chi sono io per giudicare?

    • Paolo, 18 Dicembre 2013 @ 05:54 Reply

      Certo che no! E, se leggi bene, non c’è alcun giudizio: viviamo tutti in questo mondo e in certi luoghi è più evidente la contraddizione dell’essere umano. Non ci sono zone migliori o peggiori ma uomini che migliorano o peggiorano!

  • federica, 20 Dicembre 2013 @ 00:24 Reply

    Forse sono migliori quelli di Scampia che i nostri governanti e i nostri politici, che non puzzano fuori perché si lavano, ma dentro………”SEPOLCRI IMBIANCATI”. Se non altro a Scampia danno la possibilità di acquistare i bollini per far si che non si venga derubati una seconda volta; noi, invece veniamo derubati non una seconda volta, ma una terza, una quarta e…….all’infinito. Se ne sono inventata una nuova: il conguaglio TARSU 2013; ma il conguaglio di cosa? se già la spazzatura viene pagata a peso d’oro. Sarebbe costato meno pagare l’IMU sulla prima casa. Hanno arraffato a non finire, hanno approfittato delle tredicesime, perché forse poveretti non avevano i soldi per fare un frugale ma degno pranzo di natale? E la povera gente, lì a far la fila per portare l’elemosina al POVERO stato.
    Ma lo stato non siamo noi? E perché moriamo di fame? Altro che Scampia e gamorra………Scampia è solo una miniatura in confronto, e almeno a Scampia ti offrono un caffè…….
    Comunque, mi piace la tenacia delle Suore, e anche noi si va avanti senza paura, con fiducia sconfinata.

  • grazia, 20 Dicembre 2013 @ 13:42 Reply

    qui il riscatto lo paghi ad una ragazzina che fa parte del gruppo parrocchiale e ti aspetta giocando nel cortile della chiesa e non ci sono bollini che tengano.
    E se chiami i carabinieri ti dicono che hai due scelte fare la denuncia a tuo rischio e pericolo o pagare…. scelga lei…..

    Rubano le borse alle vecchiette in chiesa durante la comunione e ti spaccano i vetri dell’auto mentre sei in fila al semaforo per rubarti la borsa…

    Scampia? Sotto il 40° parallelo è Scampia ovunque.

    Però….
    Sono riuscita ad avvicinarmi alla zingara che chiede l’elemosina davanti alla chiesa, le cui invettive ti seguono fino dopo le scale se non lasci niente. L’ho incontrata per caso per strada, d’istinto l’ho salutata come si saluta un conoscente: è stata contenta. Il giorno dopo un “Come stai?”, dopo un mese un “E’ tanto che non ti vedo. Che fine hai fatto?”. E lei risponde, ma è sempre lì a guardarmi come a chiedersi dov’è la fregatura e sempre a tendere quella mano. e io sempre a controllare le tasche dopo essermi avvicinata. Ieri sera l’ho salutata con un bacio…. mi ha guardato sorpresa, ha mascherato gli occhi lucidi con un sorriso. Lei non ha teso la mano ed io non ho controllato le tasche….. si può fare,

  • Gianni, 22 Dicembre 2013 @ 06:46 Reply

    Sono notizie e informazioni che sconvolgono e intristiscono nel constatare le condizioni purtroppo risapute di certi luoghi e spazi umani del nostro povero Paese! Ma nel contempo questo racconto coglie anche un piccolo ma incoraggiante messaggio di Speranza che ci commuove e ci fa sperare in qualcosa che dovrà pur succedere per mutare almeno un pò in futuro la nostra vita e quella soprattutto di queste povere comunità disagiate e dimenticate da tutti!

  • Massimiliano Blandino, 19 Gennaio 2014 @ 13:14 Reply

    Caro Paolo, sono felicissimo che tu sia disceso all’inferno, ce ne sono molti, e tu lo sai meglio di me. Io li scrivo, li racconto, anche se sono inascoltato, perchè in questo paese, l’editoria è appannaggio di pochi “eletti”.
    Ti offro, anche se già lievemente anacronistico, il brano sulla notte di Natale che ho dedicato proprio a Scampia. Spero possa trovare adeguato spazio accanto al tuo disincatato e celeste assolo di commento ai vangeli del periodo natalizio. Con stima Massimiliano Blandino.
    http://21mayasulponte.blogspot.it/2014/01/scampia-napoli-il-dono-delirantee-pur.html

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