L’incontro per caso nella via pedonale della mia città.
Si vede che ha voglia di parlarmi e, dopo i convenevoli, mi confida: “Sai mio fratello Gianni? È di nuovo entrato in comunità…”. Non so molto cosa dirle, è del tutto evidente il suo sconforto e la sua delusione.
La saluto e riprendo la mia strada pensando a quando, parecchi anni fa, ho dedicato parte del mio tempo a prestare volontariato in una comunità di recupero per ragazzi con problemi di tossicodipendenza. Poi gli eventi e il lavoro mi hanno portato lontano da quella realtà, ma ricordo bene il sorriso sornione e triste di Gianni.
Oggi, mi dice la sorella ha quasi la mia età. Alla fine non è riuscito a combinare molto: non ha tenuto nessuno dei lavori che si era trovato, né delle ragazze che, in qualche modo hanno provato ad amarlo.
In casa con l’anziana madre, ha lasciato di nuovo che le sue paure lo travolgessero.
La mattinata corre veloce sul filo dei ricordi, il senso di disagio permane.
Penso ai tanti altri ragazzi e ragazze che ho conosciuto e che con lui hanno fatto lo stesso percorso, alla ricerca di loro stessi, e che si sono rifatti una vita.
Che mistero la libertà umana!
Che fatica imparare a diventare uomini!