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In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».Giovanni 15,1-8

Non possiamo fare nulla senza Cristo. Da lui riceviamo la linfa vitale, da lui riceviamo ogni intuizione, da lui riceviamo l’amore attraverso cui amiamo gli altri, da lui riceviamo luce e pace. Linfa vitale è la sua presenza, come la linfa’ che dalla vite passa al tralcio, e che lo fa crescere, gli fa portare frutto. Da Gesù soltanto riceviamo la forza che ci permette di restare cristiani, di non scoraggiarci, di annunciare la sua presenza di risorto nel nostro mondo. Ma, come sa bene ogni viticoltore, la vite va potata prima che si risvegli dal sonno invernale. Una vite o un albero da frutto che non viene potato diventa selvatico, inesorabilmente. La vita ci pota, a volte con violenza inaudita, ci scuote nelle profondità: una difficoltà, un dolore, un lutto, una malattia ci gettano nello sconforto ma possono diventare occasione di crescita. Il tralcio potato concentra la sua energia nel moncone di ramo rimasto, facendogli portare frutto. Proviamo a vivere le prove della vita come l’occasione per crescere, per diventare più forti, sapendo che nessuna sofferenza ci toglie dalla linfa vitale di Cristo. Allora, come lui, potremo veder rinascere ciò che ci è più caro, vedremo la sua linfa far maturare i fiori delle nostre opere.

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