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Ovvio che fa caldo, è una non-notizia.
Siamo in estate, siamo affacciati sul Mediterraneo. Poi, certo, Caronte, o chi per esso, ci regala simpaticamente aria dall’Africa e, ormai da giorni, il termometro segna costantemente 35 gradi.
Anche ad Aosta, per dire. Nei giorni scorsi, in un supermercato, ho quasi litigato con un altro cliente per comperare l’ultimo condizionatore d’aria per mia suocera ottantenne.
L’afa toglie il respiro e la voglia di lavorare.
Figuratevi per uno scarso come me, che suda sopra i 23 gradi.
Un impiegato di concetto.
Sono la barzelletta dell’agriturismo in cui mi trovo e li capisco. La gente paga caro per venire a prendere il fresco sulle mie montagne. Io pago per venire a cuocermi al mare. Contraddizioni metereologiche.

Si sopravvive, si scuote la testa, si parla del luglio più caldo dell’ultimo secolo e, perché no, anche dell’ultimo millennio (chi mai ci può contraddire?), si dibatte per qualche sera sulla bufala dei condizionatori (governo ladro).

Poi, grazie al cielo, si torna alla realtà.
A quelli che, presto al mattino e poi fino al tardo pomeriggio, sono sui campi a raccogliere le patate o il basilico o i cereali. Donne dell’est, africani, ma anche i proprietari sui trattori, grondanti sudore. Li osservo mentre vado in spiaggia a bordo della mia macchina condizionata e li faccio notare a mio figlio. Persone che sudano il proprio pane. Uno di questi lavoranti stagionali, leggo stasera, in un’altra zona d’Italia, è morto dal caldo mentre cercava di portarsi a casa qualche decina di euro.

L’afa obnubila la mente. Che non assopisca le coscienze.

3 Comments

  • Federica, 25 Luglio 2015 @ 13:26 Reply

    Certo è, che il caldo dell’inferno non ha nulla a che vedere con quest’afa che siamo costretti a sopportare (…). In casa non ho il condizionatore e nel momento in cui ho deciso di comprarne uno, non se ne trovano neppure a pagarli a peso d’oro, ma non fa nulla, passerà! tutto passa in questa vita e poi……… In macchina non accendo l’aria condizionata, mi sembra uno spreco, non sono tirchia, ma con i tempi che corrono…….. è meglio risparmiare anche sulle piccole cose.
    Anch’io nel tragitto casa-lavoro osservo la povera gente che lavora nei campi per pochissimi euro, la maggior parte di essi sono extracomunitari, lavorano e si accontentano di poco pur di lavorare.
    Tra qualche giorno anch’io prenderò un periodo di ferie, nulla di straordinario, niente mare, niente montagna, solo brevi momenti di riposo durante la giornata per ritemprare il corpo, la mente e soprattutto lo spirito.

  • Danila Nannini, 27 Luglio 2015 @ 00:08 Reply

    Quando ero bambina ,ricordo che erano estati roventi in campagna Toscana dove vivo e le cicale riempivano l’aria con i loro canti ,come adesso . Per noi era normale ,non c’erano ventilatori ne’ tanto meno condizionatori ,semplicemente ci riparavamo con un cappellino in testa noi bambini e nelle ore calde le mamme ci facevano stare a casa.Poi quando il caldo era meno forte tutti fuori nell’aia a giocare .La mia nonna mi faceva stare sotto gli alberi da frutta per avere un po’d’ombra e sentivo che lei intanto diceva il rosario che teneva sempre in tasca.Una santa donna che aveva avuto 10 figli e con la miseria di allora trovava sempre qualcosa da donare anche ad altri che chiedevano l’elemosina.Bei tempi dove tutto era naturale che fosse cosi’ e la gente non sapeva come sarebbe stato il giorno dopo .Tutto veniva da Dio e quindi era giusto cosi’.Gente semplice e buona

  • Federica, 31 Luglio 2015 @ 02:11 Reply

    Anche con l’afa che toglie il respiro, riesco a farti i miei più sinceri auguri di buon compleanno. Federica.

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