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Sabato 10 febbraio

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». 
Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette». 
Ordinò alla folla di sedersi per terra. Prese i sette pani, rese grazie, li spezzò e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero; ed essi li distribuirono alla folla. Avevano anche pochi pesciolini; recitò la benedizione su di essi e fece distribuire anche quelli. 
Mangiarono a sazietà e portarono via i pezzi avanzati: sette sporte. Erano circa quattromila. E li congedò. 
Poi salì sulla barca con i suoi discepoli e subito andò dalle parti di Dalmanutà. Mc 8,1-11

Davanti alla fame della folla anche noi ci sentiamo impotenti. Davanti alle notizie catastrofiche che ogni giorno ci arrivano dai media, corriamo il rischio di scivolare nel pessimismo più cupo, più catastrofico. Molti, la maggioranza, si lasciano solleticare dalle emozioni del momento e poi tirano diritto, più preoccupati della loro sorte che della sorte del mondo. Chi ha incontrato il Signore, invece, resta turbato dal dolore altrui, si lascia invadere (ma non possedere) dalla sofferenza, prova compassione verso i fratelli. Come possiamo fare davanti a tanta miseria, oppressione, violenza? Come possiamo sfamare nel deserto della Storia tutta questa gente? Il Signore ci chiede, ancora una volta, di mettere a disposizione ciò che siamo, di condividere la nostra pochezza. Il particolare che caratterizza Marco è il numero dei pani da condividere: sette. Sette, in Israele, è il numero della perfezione. E sette saranno le ceste avanzate colme di cibo. Anche se i nostri mezzi sono piccoli, siamo chiamati a metterli totalmente a disposizione, al meglio delle nostre forze. E non solo sfameremo chi ci sta attorno, ma ancora avanzeremo per noi e per gli altri l’amore che siamo disposti a mettere in circolo.

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