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Ho ricevuto parecchie sollecitazioni ad approfondire una mia affermazione riguardante le visioni demoniache di Dio, tema che ho sviluppato commentando il vangelo della guarigione dell’indemoniato nella sinagoga.

L’intento dell’evangelista Marco e, dietro di lui, di Pietro, è esattamente quello di avvisare la comunità che li legge che la prima guarigione da operare, il primo esorcismo da fare è quello all’interno della comunità stessa. La conversione riguarda anzitutto noi stessi, i nostri pensieri, la nostra fede. Solo se in conversione possiamo essere credibili quando chiediamo agli altri di convertirsi. E la prima conversione da operare è, appunto, quella della nostra idea di Dio. Passare dal Dio in cui crediamo al Dio di Gesù Cristo, dal Dio che c’è nella nostra testa al Dio che Gesù è venuto ad annunciare.

L’avversario, uno dei nomi con cui viene chiamato nei vangeli insieme a diavolo, demonio, satana, esiste e opera. La Bibbia non ne ha una visione romantica o intimorita, ma equilibrata e rispettosa. Se esiste la Luce, Dio, esiste l’ombra, il Male. Ma, diversamente da altre visioni religiose, nella Scrittura il Male non è contrapposto al Bene, nel senso uguale e contrario, ma sottomesso: esiste proprio per far emergere la Luce. Potremmo dire che è l’ombra della luce.

L’intenzione del demonio è quella di allontanarci da Dio. Ma non lo fa quasi mai in maniera brutale ed evidente, l’ossesso che sbava può esistere ma rappresenta l’assoluta minoranza delle persone. Ci convince e ci seduce con pensieri credibili, addirittura devoti, probabili. Perché facciamo il male, soprattutto dopo avere iniziato un cammino di fede, questi si deve vestire di bene. Solo la preghiera e il discernimento ci possono aiutare nello scegliere senza entrare nella paranoia.

L’indemoniato nella sinagoga non ci viene presentato come un esagitato che sbava ma come un fedele che prega. Solo la presenza autorevole di Gesù ne rivela l’inganno.

Dalle affermazioni dell’indemoniato ho dedotto, in una chiave di lettura spirituale, narrativa, tre deformazioni dell’idea di Dioun Dio venuto per rovinare la vita degli uomini, per ostacolarla, una fede che si ferma solo alla teoria, una visione in cui Dio non c’entra niente con la nostra vita.

Una sana vita di preghiera, la disponibilità a mettersi in discussione e a farsi aiutare nella correzione fraterna, la meditazione quotidiana della Parola ci aiutano a convertire il nostro cuore alla visione autentica di Dio.

 

(Per gli amanti del genere è interessante una seria riflessione da parte di K.Frielingsdorf, una ricerca di psicoterapia pastorale sulle visioni demoniache di Dio, edito da san Paolo, dal titolo Ma Dio non è così)

 

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