«Perché non si vedono nani per la strada? Perché il protocollo di tanti medici dice: viene male, mandiamolo via».
«Il secolo scorso tutto il mondo si è scandalizzato per quello che facevano i nazisti. Oggi facciamo lo stesso ma con i guanti bianchi».
Le paure di accogliere i migranti, ma anche di chi arriva,«sono legittime, fondate su dubbi pienamente comprensibili da un punto di vista umano. Avere dubbi e timori non un peccato. Il peccato è lasciare che queste paure determinino le nostre risposte, condizionino le nostre scelte, compromettano il rispetto e la generosità, alimentino l’odio e il rifiuto».
«Nel mondo di oggi, per i nuovi arrivati, accogliere, conoscere e riconoscere significa conoscere e rispettare le leggi, la cultura e le tradizioni dei Paesi in cui sono accolti».
«Tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunità per costruire un futuro di pace».
Queste e molte altre sono esattamente le parole che uno si aspetta di sentire dalla voce di un Papa che ha letto il Vangelo.
(meno gradevoli le parole di chi, facendo un altro mestiere, usa il Vangelo per fargli dire quello che vuole, per piegarlo alla propria linea di azione politica, per sfogare la propria rabbia. Mi sembra legittimo avere opinioni ed esprimerle. Mi sembra scorretto, e tanto, usare la Parola di Dio piegandola ai proprio interessi)