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(Continua la testimonianza di Sister Lucia del CBH di Betlemme. In esclusiva per voi)

Al Caritas Baby Hospital ci si pende cura non solo dei bambini malati ma anche delle loro mamme. Infatti oltre ai reparti pediatrici c’eèuna residenza delle mamme dove appunto le educhiamo costantemente a migliorare le loro conoscenze igieniche, alimentari, di cura verso se stessi e i propri figli. Una missione ardua e complessa perché richiede sapienza nel parlare, grande capacita’ di ascolto e premura a rispondere ai loro bisogni, non c’è creatività educativa nel convincere le mamme a mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti per il bene dei loro figli.

Un evento straordinario e’ accaduto qualche settimana fa’ proprio li’ dentro questo dipartimento.  Un giovedì pomeriggio la responsabile del dipartimento mi chiama e mi invita a farle visita dato che c’erano delle donne  volontarie locali e olandesi  che avevano preparato un centro di bellezza per le nostre mamme. Scendendo le scale sono attratta da un profumo inusuale e buono e quando mi accingo ad aprire la porta del dipartimento mi si avvicina una mamma tutta commossa e mi dice grazie. Apro la porta, per la prima volta sento un sottofondo musicale davvero rilassante e vedo il soggiorno trasformato in un vero centro di bellezza: ogni angolo della sala ha una missione specifica: sistemazione delle unghie,  massaggi del volto,  taglio dei cappelli, composizione delle varie pettinature. Mai era accaduta un evento cosi’ straordinario! Resto profondamente stupita ma ciò che mi commuove, facendo vibrare  intensamente e in profondità le mie viscere è la gioia, la commozione, il pianto delle nostre mamme e il loro racconto. La responsabile del dipartimento mi fa un sommario delle loro storie e per tante di loro, povere e residenti di villaggi lontani, era la prima volta che si concedevano questa cura di bellezza. E’ visibile che una vera trasformazione esteriore e interiore è avvenuta e come davvero che il bello contagia ciascuna di loro e non smettono di andarlo a raccontare alle altre che non hanno ancora fatto esperienza. Mi è sembrato di vedere Maria Maddalena, inizialmente incredula e depressa e poi alla chiamata da parte del Signore riconosce il Suo Maestro e Signore e corre a raccontare l’evento straordinario. L’insegnamento che mi ha raggiunto e’ che il bene ricevuto ha bisogno di essere condiviso solo cosi nasce la comunione vera, si costruisce la comunità e il bene comune diventa davvero il perno della vita fraterna. Resto emozionata come le mamme si abbracciano l’una con l’altra e abbraccio anch’io e mi lascio abbracciare. Le emozioni sono tanti e mi cresce il desiderio di conoscere queste donne esemplari che hanno deciso di dedicare tempo, beni e professionalità per noi e tutto questo gratis senza davvero nulla in cambio. Mi avvicino alla responsabile di questo gruppo donne, una mamma locale che mi racconta  che tutto e’ partito cinque anni fa’ quando lei stessa incontrando queste donne olandesi per caso, venute in visita in Terra Santa e sconcertate della situazione della donna palestinese si raccontano sensazioni, desideri di bene e nasce il desiderio di ridare dignità a queste donne prendendosi cura del loro corpo, dato che tutte come professione sono parrucchiere o estetiste. Sappiamo per esperienza che quando noi donne decidiamo una cosa lo portiamo a compimento costi quel che costi. Questo gruppo composto da tre donne olandesi, una tedesca e una locale si incontrano due volte all’anno per 8 giorni e dedicano tempo, energie e beni per donne maltrattate, abbandonate,  in difficolta’ e si spostano dal nord al sud della Palestina. Vanno in cerca della prostitute, le aiutano ad uscire dal cerchio vizioso e alcune di loro riescono davvero a rifarsi una nuova vita. Quest’anno hanno deciso di visitare le nostre mamme. Che grande Provvidenza. Guardo con ammirazione queste donne e chiedo alla locale chi le da’ la forza di fare tutto questo e lei si avvicina e mi sussurra Gesù: Gesù mi ha guarita dentro,  è Lui la mia gioia, la verità, il senso vero della mia vita e  lo faccio per Lui perché desidero che sia conosciuto e amato e se non posso parlare di Gesù posso esserne strumento con la mia vita. Ci abbracciamo a vicenda, c’è un’intesa che parla attraverso lo scambio di sguardi. Posso dire di aver  visto il Signore e il profumo intenso e profondo del bene vissuto ha ridato dignità e bellezza a tutte coloro che si sono lasciate toccare, profumare, massaggiare dallo spreco di questo amore genuino e io sono una di loro.

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