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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!». Mt 6,19-26

Cosa è importante nella nostra vita, cosa ci è prezioso? Cosa ci smuove nel profondo? Le risposte sono sempre belle e brillanti, poi, nei fatti, dobbiamo verificare se ciò che diciamo è la verità. Non ho mai conosciuto nessuno che mi dicesse di vivere per far soldi, per accumulare sempre maggiori guadagni. Eppure, quando in casa sopraggiungere un lutto, le parentele e le amicizie sono messe a durissima prova dalla spartizione dell’eredità! dell’eredità o delle eredità Ha ragione, il Signore: il denaro lascia una traccia che rivela la verità delle nostre scelte, l’autenticità della nostra scala di valori. E non è una questione di spessore del portafoglio, ma di atteggiamento: la generosità riguarda tutti, in proporzione alle proprie possibilità. Se davvero abbiamo scoperto il tesoro che è Cristo, tutto si orienta attorno a lui, alla sua presenza, alla conquista del suo Regno. Il denaro, allora, ottimo servo, pessimo padrone, assume un valore relativo. Siamo chiamati ad avere uno sguardo trasparente, perché fissato nel mistero della presenza di Dio, perché orientato all’essenziale. Quando è tenebrosa una vita che non si lascia illuminare dalla bellezza di Dio!

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