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In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli:
«Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. 
Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Mt 10,16-23

Per essere pastori dobbiamo seguire il Pastore. Ed il pastore è stato sbranato dai lupi, ha dato la sua vita affinché le pecore potessero vivere. È normale, allora, che il Signore ci chieda di imitarlo, di essere pronti, di non cedere mai, in alcun modo, alla violenza. Né a quella fisica, né a quella verbale e intellettuale. E quante volte, purtroppo, nella Chiesa abbiamo trasgredito a quest’ordine! Abbiamo pensato, in cuor nostro: è da ingenui comportarsi così, forse è meglio fare i lupacchiotti fino a quando i lupi non diventeranno agnelli… Quanto è triste vedere una Chiesa annacquata e insignificante, timorosa del pensiero unico, assoggettata alla dittatura del relativismo! Ma quanto è sconcertante vedere dei cristiani che, in nome del vangelo, assumono toni forti, arroganti, giudicanti, aggressivi! Ciò che chiede il Signore è difficile, ma possibile: vivere nell’equilibrio di una fede che sia saldamente ancorata sulla Parola e che, nello stesso tempo, sappia confrontarsi e dialogare col mondo con dignità e fermezza, senza mordicchiare, senza polemizzare, con un linguaggio diretto e schietto, ma sempre rispettoso…

Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo». 

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