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In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Mt 5,38-48

Era normale, al tempo di Gesù amare e perdonare, era previsto e predicato dai rabbini. Ma l’amore e il perdono erano ristretti al popolo di Israele. Il nemico andava odiato. Allora capiamo la follia della predicazione di Gesù, che sovverte l’ordine: amare chi ti ama non è opera meritoria, pregare per chi ti è nemico, augurargli la conversione, non la morte, significa imitare il Padre. E il Figlio, che sulla croce perdona i suoi assassini. È normale trovare antipatico chi ci contrasta. È evangelico scegliere di passare sopra alle antipatie per trovare ciò che unisce. È normale difendere le proprie cose, il proprio territorio, la propria famiglia. È evangelico scegliere il dialogo, il confronto, la conoscenza reciproca per farlo. È normale che d’ogni tanto la parte oscura che c’è in noi emerga. È evangelico lasciare che la parte luminosa sconfigga la parte peggiore di noi. Se essere cristiani non cambia le nostre scelte, se non cambia la nostra vita, le nostre reazioni, significa che il Vangelo non ha davvero arato il nostro cuore. Gesù è asciutto e diretto, chiede tanto perché dona tanto. Non vuole che i suoi discepoli siano all’acqua di rose, bravi ragazzi insipidi e anonimi, ma uomini e donne capaci di dire chi è veramente Dio, di chi può essere davvero l’uomo.

2 Comments

  • Luciana Ruggiero, 15 Giugno 2020 @ 09:35 Reply

    E’ vero, l’odio e la vendetta creano una spirale dalla quale è difficile uscire, ma in che modo si può dire , cristianamente, ad una madre ed ad un padre a cui hanno ucciso magari l’unico figlio di amare e perdonare l’assassino che, troppo spesso, ha ucciso per una banalità?
    Come poter consigliare, cristianamente, a chi si è visto portar via la casa e che non ha dar da mangiare ai propri figli, perché ha perso il lavoro, di dare anche tutto ciò che gli rimane a chi gliel’ha portata via, continuando a perdonare ed a amare?
    Confesso che io non le saprei trovare le parole giuste e, a questo punto, visto che non ci riesco, metto anche in discussione il mio considerarmi cristiana……
    Mi dica, lei, cosa direbbe?

  • Lucia, 15 Giugno 2020 @ 15:04 Reply

    Com’è difficile seguire il cammino spesso impervio e sconosciuto che Gesù ci propone! Ma com’è affascinante avviarci sapendo che siamo amati e che seguiamo le sue tracce e che lui vive in noi e ci dà il coraggio e la forza man mano che la vita ci chiede di prendere posizione….

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