Commento al Vangelo del 18 Giugno 2021 | Mt 6,19.23
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».
Mt 6,19.23
Esiste, la tenebra. Quella cupa, sorda, inquietante che portiamo nascosta in noi stessi. Quella che nascondiamo agli altri, rabbiosa, violenta, che a volte ci spaventa. Esiste, certo, perché siamo impastati di acqua e di fango. Ma è lo Spirito di Dio che ci dona vita, ci rianima, ci rialza, ci permette di esistere e di vivere. E la nostra vita, drammaticamente libera, splendidamente libera, è un continuo passare dalla luce alla tenebra, da ciò che costruisce (noi, gli altri, il mondo) a ciò che distrugge. Nello sguardo riconosciamo quanta tenebra ci abita. Uno sguardo giudicante, malizioso, contorto, che vede il male anche dove non c’è, manifesta una logica oscura, che ci allontana da Dio. Lasciamo la luce del Vangelo entrare in noi stessi, inondare ogni angolo più remoto del nostro inconscio, perché il nostro sguardo diventi come quello di Dio: limpido e pieno di luce.
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