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Commento al Vangelo del 01 Settembre 2021 | Lc 4,38-44

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.
Lc 4,38-44

Non possiamo trattenere il Maestro, non scherziamo. Non possiamo possederlo, ingabbiarlo, definirlo, bloccarlo. Vorremmo, ci piacerebbe, sarebbe magnifico, ma non è possibile. Dio non è a nostro servizio, non è il genio della lampada pronto ad esaudire ogni nostro desiderio (sano e malsano). Siamo stati guariti per servire, come accaduto alla suocera di Pietro, siamo stati liberati da una visione demoniaca della vita e della fede, abbiamo scoperto che la sorgente della sua luce interiore è una preghiera intima e feconda col Padre. Ora siamo in grado di farcela da soli, di imitarlo, di diventare suoi discepoli. Il Maestro ha un’altra urgenza, deve portare la buona notizia del regno ad altre città, in altri luoghi, in altri cuori. Non possiamo trattenerlo, non scherziamo. Possiamo però seguirlo per diventare anche noi dei guaritori, per diventare anche noi degli annunciatori. E sentire l’urgenza, la necessità di dire di Dio.

1 Comment

  • Silvia Battini, 3 Settembre 2021 @ 13:39 Reply

    Io sono stata abituata male. Non mi ha lasciato per tre mesi interi. Mi ha ribaltato la vita. Mi sono sposata con rito religioso (che ha efficacia retroattiva anche per il riconoscimento dei figli)… Domenica compio un anno… e questo tuo commento, Paolo, mi scuote e riempie di ritrovata energia. Grazie sempre.

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