Commento del 10 Agosto 2022
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Gv 12,24-26
L’Imperatore Valeriano aveva già fatto uccidere il papa Sisto e alcuni dei suoi confratelli della Chiesa di Roma. E gli promise salva la vita se gli avesse portato i tesori nascosti della Chiesa. Così Lorenzo, diacono, amministratore dei beni della comunità, l’indomani si presentò a corte con alcuni poveri, dicendo: ecco questi sono i nostri tesori: sono tesori eterni, non vengono mai meno, anzi crescono. Venne condannato anch’egli al martirio ma la sua memoria è rimasta nel cuore dei discepoli lungo i secoli. Sono i poveri che accogliamo e sosteniamo il vero tesoro della Chiesa, occorre ricordarlo quando la gestione dei beni della comunità smette di essere strumento di sostengo e si fa corrompere dalla logica del profitto. Lorenzo vegli sul nostro modo di gestire i beni della terra, personali e comunitari, per dare testimonianza al mondo su quali siano i veri tesori.
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