In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
Mc 3,31-35
Sono giunti da Nazareth i suoi familiari per portarlo a casa. Le notizie del giudizio da parte degli inviati da Gerusalemme nei confronti del loro familiare, giudicato indemoniato e pazzo, è arrivato fin nei cortili della piccola Nazareth… e cercano di convincerlo a tornare indietro, perché è fuori di sé, è fuori di testa. Eppure Gesù si rifiuta di cedere a questo ricatto, anche se hanno portato la madre per convincerlo. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, cioè su di noi che ci sediamo attorno al Signore per raccogliere le sue parole, che lo seguiamo, che lo ascoltiamo. Veniamo guardati nel profondo e il Signore vede in noi una nuova famiglia, vede in noi una nuova possibilità di comunità. A volte non siamo fortunati con le nostre famiglie di origine e con le nostre relazioni, ma in Gesù possiamo costruire una nuova famiglia, una nuova umanità, un nuovo inizio, ogni giorno. Anche oggi.
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