Contatta Paolo Curtaz

Per informazioni, organizzazione conferenze e presentazioni

Scrivi a Paolo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti.
Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà.
In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot.
Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva.
Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata».
Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

Lc 17,26-37

Gli studiosi ci dicono che è certamente uno dei detti di Gesù, che proviene direttamente dalle sue labbra: chi cerca di conservare la sua vita la perde, chi la dona la trova, la mantiene. E Luca usa queste parole in un contesto cupo, di fatica, di crisi profonda. Certamente la comunità cristiana è turbata dalla distruzione di Gerusalemme e proprio le comunità lucane, ora, si trovano a confrontarsi con la prima persecuzione. Sembra la fine di tutto, un nuovo diluvio, una nuova distruzione di Sodoma e Gomorra. Anche a noi, a volte, sembra di vivere un trapasso, un cambiamento radicale di epoca, un tempo di passaggio da un tempo in cui il cristianesimo era la spina dorsale della civiltà a uno in cui appare marginale. A noi, come ai suoi discepoli, come ai discepoli turbati di Gerusalemme e dell’Asia minore il Maestro ripete: dona la tua vita, ama, costruisci. Anche se tutto sembra finire, non è che un nuovo, luminoso ed intenso inizio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ti potrebbero interessare