La notizia ha avuto anche una certa eco nazionale e mi ha incuriosito, essendosi svolta nella mia Valle d’Aosta.
I fatti: un settimanale locale racconta di come, in una piccola parrocchia, un gruppo di genitori (poi ho saputo essere tre sole mamme) abbiano inscenato una protesta all’uscita dalla Messa domenicale, vestendosi da elfi e chiedendo di firmare una petizione al vescovo (mai giunta peraltro). Argomento della protesta: il parroco e le catechiste avrebbero svelato ai bambini che Babbo Natale non esiste, chiesto loro di rinunciare a qualche regalo per raccogliere soldi per i poveri ma senza dirlo ai genitori e avrebbero spaventato i bambini dicendo loro che non partecipare alla Messa domenicale è peccato mortale.
La cosa ha avuto anche una piccola eco nazionale, poi si è ridimensionata con un opportuno comunicato stampa del vescovo il quale non si esprime su Babbo Natale (possiamo valutare l’opportunità di lasciare ai genitori l’onere di spiegare ai bambini il significato del personaggio ma non mi sembra una tragedia) ma puntualizza che la richiesta di offerte era pubblica e caldeggiata e si riferiva al sostegno di una missione con cui la parrocchia è gemellata. Ha inoltre ricordato, giustamente, che chiedere alla comunità cristiana di collaborare nell’educazione religiosa dei figli significa, ovviamente, mettere i sacramenti e la vita spirituale al centro.
Nessuna replica da parte degli elfi (sarà che è passato Natale).
Questo piccolo aneddoto mi ha fatto molto riflettere ed è lo specchio di un radicale ed inquietante mutamento che sta avvenendo sotto i nostri occhi. Stiamo assistendo alla nascita di un cattolicesimo politicamente corretto in cui le verità fondanti della fede sono selezionate in base alla sensibilità comune (alquanto superficiale, mi sembra): bene Natale ma con elfi e Babbo Natale, la messa non è più importante e il parroco non deve permettersi di contraddire i genitori. Insomma, un bel pasticcio.
tendenza in espansione, direi. Basta vedere come i giornaloni selezionino le parole di papa Francesco, giungendo ad isolare singole affermazioni!, pur di fargli dire quello che direbbe il personaggio Francesco castigamatti da loro inventato. O la disputa sui simboli religiosi (presepe, crocefisso) portata avanti dai difensori della fede che fino all’altro ieri andavano alle sorgenti del dio Po. O il coraggio ferrigno degli opinionisti che pubblicano la vignetta di Cherlie Hebdo col dio biblico quando avevano oscurato quella su Maometto. Una difesa della libertà di stampa molto coraggiosa, offendo chi non se la prende, non offendo chi potrebbe sgozzarmi.
Da ridere. O da piangere.
Certamente da non sottovalutare.
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