Sono a cena da amici, da tempo non li vedo. Hanno invitato anche i loro vicini che vogliono conoscermi. in realtà la serata mi pesa molto: scendo a Torino due volte a settimana in treno e la sveglia alle 5 e mezza pesa sulla serata. Va bene, però: parliamo, ci confrontiamo. I miei amici hanno invitato anche questi vicini perché vogliono tentare un aggancio alla fede. Loro si dicono atei, sono distanti, anche polemici. No problem: sono abituato a confrontarmi e la serata scorre via abbastanza bene. Poi si finisce col parlare della sentenza della Corte Europea: i crocefissi vanno tolti dalle aule. Il dibattito si infiamma, le ragioni si scontrano: tutti ammettono che la nostra, ormai, è una società multietnica e che va rispettata ogni posizione, ma, giustamente, il crocefisso, come detto dalla Corte Costituzionale, è simbolo universale di amore, non solo di identità cristiana. Il livello si alza: qualcuno annota amaramente che l’Europa ha scordato le proprie radici, che ormai si potrebbe mettere nelle classi il simbolo dell’Euro, che ben rappresenta la cultura attuale degli europei e, infine, la nostra fede non è una fede di simboli ma di sostanza. però, obietta qualcuno, non c’è reciprocità, rischiamo di prestare il fianco ad una visione rassegnata della fede, perdente rispetto all’arroganza di altre confessione religiose. Insomma: le posizioni, alla fine, convergono: non è giusto che l’Europa ci chieda di rinnegare una tradizione così innestata nel nostro vissuto quotidiano. Ora tutti mi guardano. ho ascoltato, non molto preso, a dire il vero. Mentre parlavano pensavo alle foto di quel ragazzo morto in carcere, ai pensati sospetti che sia stato massacrato di botte, al chiarimento del ministro che ha detto che il ragazzo aveva negato il consenso di informare i famigliari… Penso a quanto dolore,a quanta solitudine, a quanta tenebra abbia potuto abitare il cuore di quel ragazzo. Ecco, un crocefisso da appendere alle nostre preghiere, stasera. “Allora?”, insiste il padrone di casa- “Non so, ragazzi, non mi prende molto questa discussione, avete tutti espresso delle buone ragioni, e non morirò certo sulle barricate per difendere una delle posizioni. Sono stupito e compiaciuto da tanta popolare adesione al mantenimento del crocefisso nelle nostre aule. Mi chiedo solo una cosa: perchè vogliamo così fortemente tenerlo appeso ai nostri muri, dopo che lo abbiamo tolto dalla nostra vita?”
(Il mio amico Silvio ha fatto un Contest di Natale simpatico, una lotteria gratuita. Andate a vedere: www.cercoiltuovolto.it/wp/2009/video/buon-natale-contest-2009/)
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