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Commento al Vangelo del 26 Gennaio 2022 | Lc 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Lc 10,1-9

Ieri l’albero, oggi i frutti. Timoteo e Tito, discepoli di Paolo, animatori di comunità, destinatari di due su lettere, hanno conosciuto il Signore Gesù grazie alla predicazione di Paolo. Ed è bellissimo il fatto che la liturgia, oggi, ce li faccia celebrare dopo avere celebrato, ieri, la conversione del loro evangelizzatore. Per ricordarci, se ce ne fosse bisogno, che spesso i gesti che compiamo, anche nella fede, hanno delle conseguenze a lungo termine, scavalcano i secoli, da seme diventare arbusto e albero. Ci vuole fede, certo, e Saulo, interrogandosi sulla sua vita, certo non immaginava le conseguenze della sua adesione alla chiamata. Così Maria di Nazareth, così noi. Spesso le scelte d’amore che facciamo nel nascondimento delle nostre piccole vite hanno delle conseguenze che lo Spirito accende e accompagna. Seminiamo allora, viviamo la fede che ci accende, e questa riverbererà su chissà chi, chissà quando.

1 Comment

  • Maria Cristina ceci, 26 Gennaio 2022 @ 15:14 Reply

    Grazie Paolo!,!_

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